Nella storia raccontata nel film di Francis Ford Coppola, il giovane Michael è il figlio prediletto di Don Vito che per lui, eroe decorato di guerra, sogna un futuro lontano dalla violenza e dal crimine. Le cose però vanno diversamente da come Don Vito immagina e, dopo aver preso parte a una rappresaglia e dopo aver ucciso alcuni mafiosi di una famiglia nemica, il giovane Michael deve lasciare in fretta e furia New York, per trovare rifugio e nascondiglio in Sicilia, la terra di suo padre. Per questo si reca a Corleone, il paese da cui arriva la famiglia.
Ai tempi delle riprese, cioè nel 1972, Coppola aveva molto a cuore il fatto che le scene girate in Sicilia risultassero il più realistiche possibile e vicine a quello che immaginava fosse il mondo dei briganti e dei mafiosi siciliani della fine degli anni ’40; per questo si rifiutò di girare in America, in una Sicilia “ricostruita”, ma volle invece portare tutta la troupe in Italia e girare nei luoghi che aveva immaginato per la sua storia. All’epoca si trattò di un enorme spesa per la produzione, ma il risultato artistico fu straordinario e, oggi, ti consente di poter visitare i luoghi visti nel film.
Ti dispiacerà sapere che benché le scene siciliane siano ambientate a Corleone, nessuna di esse è effettivamente stata girata qui: il paese negli anni ‘70 era troppo moderno per fare da scenario al film di Coppola e farlo sembrare un piccolo paese della campagna siciliana del dopoguerra.
Nonostante questo, se intendi fare un tour sulle orme del Padrino, non potrai che volerti fermare qui. In primo luogo perché è parte stessa della storia del Padrino, poi perché si tratta di un paese molto bello, carico di storia e di castelli (i più celebri sono i due che sorgono nella parte alta e in quella bassa della città, quello detto “Soprano”, appunto, e quello chiamato “Sottano”). Infine perché la storia di Corleone è una purtroppo carica di grave violenza e criminalità mafiosa, dove, per lungo tempo, si è concentrato il cuore principale della criminalità siciliana, quello dei Corleonesi. Qui ha sede, non a caso, il Museo dell’antimafia, che raccoglie documenti e testimonianze degli sforzi costanti fatti dai siciliani per liberarsi dal giogo della Mafia.
La leggenda vuole che quando Francis Ford Coppola vide il piccolo paese di Motta Camastra, in provincia di Messina, se ne innamorò perdutamente e decise che quel paesino di 900 abitanti arroccato su una collina e circondato dai campi doveva essere la Corleone del suo film. Qui si vede Michael attraversare i campi e il paese appena arrivato dall’America e protetto da due spalloni.
In questo comune di meno di 1.000 abitanti potrai riconoscere la Chiesa Madre della Santissima Annunziata, dove Michael sposa la giovanissima siciliana Apollonia, mettendone a repentaglio la vita.
Benché sia riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, Savoca è celebre soprattutto per il Bar Vitelli, quello nel quale si svolge la scena in cui Michael Corleone parla con il padre di Apollonia per chiederla in sposa. Il locale esiste davvero e ancora oggi è pressoché identico a quello che si vede nel film, con l’unica differenza di ospitare, all’interno, un piccolo museo fotografico dedicato a Coppola e al suo film.
Venti anni dopo il primo film, Coppola tornò in Sicilia per firmare l’epilogo della storia di Michael Corleone con il film “Il Padrino Parte III”. Per l’occasione la residenza della famiglia Corleone fu stabilita al Castello degli Schiavi, una bellissima residenza barocca, dove si svolgono tutte le scene ambientate in casa, dal chiarimento tra Michael e Kay, all’investitura di Vincent come nuovo Padrino, fino all’ultima struggente scena che chiude la trilogia.
Davanti alla stazione di Taormina si svolge una delle scene più commoventi dell’intera saga e una delle poche davvero romantiche: Michael va a prendere al treno l’amatissima Kay, arrivata in Sicilia per assistere al debutto da cantante lirico del figlio Tony.
Qui, al Teatro Massimo, potrai ricordare l’esordio nella Cavalleria Rusticana di Tony e soprattutto il tragico epilogo della storia, con l’uccisione di Mary e il pianto disperato di Michael sulle scale di ingresso del teatro che chiude la saga e, in qualche modo, anche il tuo viaggio sulle tracce della storia di uno dei film più importanti del XX secolo.