Quando si parla di Sicilia, spesso si pensa a grandi distese di sabbia – bellissime spiagge isolate e affacciate sul mare blu e profondo – o addirittura di sale (celebri sono, difatti, le sue saline). È tutto vero, ma c’è anche altro. Per esempio, ci sono i suoi splendidi parchi naturali. Al momento, benché sull’isola ci siano più di 70 riserve naturali (alcune anche molto famose, come il Bosco di Malabotta, la Baia dello Zingaro o l’Isola dei Conigli a Lampedusa), i parchi protetti sono quattro. I primi tre, quello dell’Etna, dei Nebrodi e dell’Alcantara, si trovano nella zona est; quello delle Madonie, invece, al centro dell’isola. Si tratta di ambienti molto suggestivi e particolari, in cui la presenza dell’uomo è quasi impercettibile e in cui la natura, ancora, è l’unica sovrana.
Noleggio auto siciliaVisitare il parco dell’Etna probabilmente sarà una delle esperienze più emozionanti della tua vita, dal momento che ti permetterà di vedere un vulcano ancora attivo quanto più vicino possibile (non ci si può avventurare da soli, occorre partecipare a dei tour organizzati con vulcanologi esperti). Tutt’intorno alla zona rossa e alle sue ceneri che non smettono mai di fumare, però, si possono anche visitare i crateri inattivi e secondari e i fitti boschi circostanti di castagni, querce, faggi e betulle, nei quali, con un po’ di fortuna (ma nemmeno poi molta), potrai persino vedere volare un’aquila reale.
L’Alcantara è un fiume che scorre nell’entroterra catanese e che nasce dai monti Nebrodi dando vita, anche per il tipo di terreno che incontra nel suo scorrere, a una fitta serie di gole – famose, appunto come “Gole dell’Alcantara”. Si tratta di una serie di bellissime e profonde insenature di roccia basaltica sul fondo delle quali scorre, particolarmente azzurra (e fredda, ricordatelo se ti verrà voglia di tuffarti!), l’acqua del fiume, con un effetto di singolare bellezza e suggestione (le più celebri sono visibili nella zona di Motta Camastra). La zona è protetta e per visitarle è necessario prenotare un tour guidato che, con l’aiuto di grandi ascensori, ti condurrà fino al fondo delle gole. Se lo desideri, potrai anche attraversare il fiume in kayak, seguendo percorsi di vari livelli di difficoltà e con il supporto di associazioni sportive.
Collocato nell’entroterra di Cefalù, incastonato nella piana tra la provincia di Palermo e quella di Enna, il parco delle Madonie offre ai suoi visitatori uno scenario particolarmente composito. In primo luogo ospita alte montagne: qui potrai trovare le vette più alte dell’intera isola (eccezion fatta per l’Etna), la più celebre delle quali è Pizzo Carbonara (alta 1.900 metri). Poco lontano, poi, potrai trovare Piano Battaglia (1.500 metri): una montagna sulla quale potrai provare un’esperienza unica, ossia quella di sciare vedendo il mare, dato che dalle montagne innevate si intravedono scorci del Mar Tirreno.
E proprio il mare, che potrai raggiungere dalle piste in solo un’ora di guida con la tua auto AVIS, bagna Cefalù, antica città medievale la cui bellezza è tutelata dal parco.
Una volta che sarai arrivato con la tua auto Avis nel parco dei Nebrodi, dovrai fare mente locale e uno sforzo di concentrazione per ricordarti di essere ancora in Sicilia e non in una terra di boschi e montagne simile al Canada o alle Alpi. Qui, tra le tre province di Messina, Catania ed Enna, si estende un’area montana di 200 mila ettari che comprende il più grande patrimonio forestale della Sicilia (nonché uno dei più grandi d’Italia). Si tratta di un territorio particolarmente verde, solcato da fiumi, torrenti e laghetti montani (il più celebre dei quali è il Lago Biviere di Cesarò, in provincia di Messina) in cui, per ovvie ragioni, trova buona dimora una varietà quasi infinita di mammiferi, rettili, anfibi e uccelli, molti dei quali rari.
Tra le specie autoctone più note della zona c’è il suino nero, un tipo di maiale che vive qui e che viene allevato direttamente nei boschi in stato di semilibertà. Non è tutto, però. I cieli del parco dei Nebrodi sono solcati da aquile reali e dal grande grifone, che è possibile avvistare dalle pareti delle Rocche del Crasto – un massiccio a 1.315 metri sul livello del mare ove si nasconde anche un’altra meraviglia della zona: la Grotta del Lauro, con le sue stalattiti e stalagmiti millenarie. Un tesoro, l’ennesimo, che la Sicilia ti svelerà. Non è il solo, ma forse è il più sorprendente.